venerdì 25 gennaio 2013

L'ordinazione in cattedrale di 13 diaconi


Riproponiano in questo blog dedicato alla comunità locale del diaconato il commento di Mons. Stefano Rega, Rettore del Seminario diocesano, sull'ordinazione diaconale ad Aversa del 20 Gennaio 2013. Il commento riporta qualche passo della bella omelia del vescovo Angelo Spinillo, in particolare quello in cui incoraggia i diaconi a non avere paura di “sporcare le dalmatiche” nel servizio alla comunità ecclesiale e ai fratelli, quasi evocando gli stessi concetti spirituali espressi dal vescovo servo di Dio don Tonino Bello (D.T. Bello, Stola e grembiule, Ed. Insieme, Terlizzi 1993). Don Tonino Bello, riferendosi al grembiule, dice che il Vangelo “per la messa solenne celebrata da Gesù nella notte del Giovedì Santo, non parla nè di casule, nè di amitti, nè di stole, nè di piviali. Parla solo di questo panno rozzo che il Maestro si cinse ai fianchi con un gesto squisitamente sacerdotale”; e ancora: “la stola ed il grembiule sono come l'altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo. La stola senza il grembiule resterebbe semplicemente calligrafica. Il grembiule senza la stola sarebbe fatalmente sterile.”
Il vescovo Spinillo dice le stesse cose applicando la similitudine nel servizio del grembiule e della dalmatica.

Tredici diaconi hanno arricchito con il loro “si” la Chiesa aversana

Domenica 20 gennaio u.s., durante una solenne concelebrazione Eucaristica, il Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo, in una Chiesa Cattedrale gremita di fedeli, con l’imposizione delle sue mani, ha ordinato 13 diaconi, tra cui 5 candidati al presbiterato: Giuseppe Avolio, Armando Bazzicalupo, Alessandro Palumbo, Domenico Pezzella e Antonio Scarano; e 8 diaconi permanenti: Alfredo Aveta, Antonio Beatolui, Antonio Crescenzo, Ferdinando Fattore, Alessandro Letizia, Mario Romis, Mario Scarano e Vincenzo Vitale. Il Vescovo ha affermato di aver voluto unire i due gruppi perché unico è il ministero diaconale a servizio della Chiesa, sia per coloro che già sono consacrati nel Matrimonio e lo vivranno in maniera permanente e soprattutto per i diaconi transeunti, che avviandosi verso il presbiterato, dovranno sempre essere nella Chiesa imitatori di Cristo servo obbediente”.
Una celebrazione partecipata e commovente sia per gli stessi ordinati che per le loro famiglie e comunità parrocchiali, le quali hanno accompagnato con la preghiera e la gioia il cammino di questi nostri fratelli.
Il Vescovo Angelo nella sua omelia si è soffermato sul senso del servizio, ma ancor di più sul senso della chiamata, facendo riferimento al testo del Vangelo di Giovanni (2,1-12) proclamato durante la Liturgia della Parola. Alla fine della celebrazione, ha rivolto il suo augurio ai 13 ordinati, esortandoli a non avere paura di “sporcare” quelle dalmatiche di cui sono stati rivestiti i neo ordinati, in quanto la dalmatica è l’abito del servizio: “non abbiate paura di sporcare quelle dalmatiche nelle aule del catechismo, nell’animazione all’interno delle vostre comunità, la dalmatica richiama la veste battesimale con un significato contrario, perché se la veste battesimale deve rimanere senza macchia, la dalmatica, invece, vi è data per essere sporcata, in quanto usata per il servizio, qualsiasi servizio, ai fratelli, alla carità e alla Chiesa”. (don S. Rega)



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